Avv. Serafino Di Loreto |
L'avv. Serfino di Loreto ci invia la pubblicazione del recentissimo provvedimento ottenuto dall’avv. Biagio Riccio unitamente all’avv. Monica Mandico presso il Tribunale di Milano, grazie anche alla collaborazione in udienza dell’avv Giovanni Lauro. I predetti legali sono riusciti a conseguire ordinanza di accoglimento del ricorso ex art. 700 c.p.c. per la cancellazione immediata della segnalazione alla Centrale Rischi della Banca D’Italia relativamente al nominativo del cliente.
Invero, l’avv Monica Mandico ha fatto rilevare nel ricorso, il comportamento scorretto dell’istituto, che aveva provveduto alla segnalazione della ricorrente, subito dopo la notifica dell’atto di citazione per la contestazione del presunto credito, affetto da usura, interessi ultralegali e anatocismo.
Difatti la banca senza inviare alcuna comunicazione al presunto debitore, e senza eseguire le opportune ricerche sulla complessiva situazione patrimoniale della cliente, la segnalava con evidenti ripercussioni sull’immagine commerciale della stessa.
Gli avvocati Riccio e Mandico, hanno fatto rilevare che a prescindere dalla conferma giudiziale del credito da saldo di conto corrente della banca , l’oggetto del procedimento cautelare consisteva nel verificare se ricorrevano o meno i presupposti atti a giustificare la segnalazione a sofferenza, tra l’altro oggetto di separato contenzioso per contestazione dello stesso.
Il tribunale ha infatti rilevato, che non era corretto quanto sostenuto dalla resistente in ordine alla necessità di verificare la fondatezza dei presupposti esclusivamente con riferimento al momento temporale in cui la segnalazione era stata effettuata, tenuto conto che, anche laddove in tale frangente dovesse essere riscontrata l’incapacità della correntista di far fronte alle proprie obbligazioni, in ogni caso, qualora le sue condizioni economiche finanziarie dovessero mutare in senso favorevole in un secondo momento, ciò comunque renderebbe illegittima la permanenza della segnalazione già effettuata e mensilmente rinnovata.
Per l’effetto il Tribunale di Milano, sulla base delle deduzioni svolte nell’interesse della ricorrente, e valutata la situazione patrimoniale della stessa, ben documentata dagli avvocati, ha accolto totalmente il ricorso ex art. 700 cpc, condannando la banca al pagamento delle spese del procedimento.
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