La Cassazione è ormai il miglior alleato degli italiani piegati dal Fisco e dalle cartelle di Equitalia.
Negli ultimi anni, a causa della valanga di
ricorsi che sono piovuti nei tribunali contro l’Ente, la Cassazione
detta legge. Per difendersi da Equitalia bisogna fare attenzione ai
diversi casi dei contenziosi. Ad esempio, Equitali non può fare la
notifica di atti, dunque di cartelle esattoriali, tramite raccomandata
postale. Per farlo ci vuole un pubblico ufficiale che non è (né può
essere) il postino, che non è un pubblico ufficiale. Così per impugnare
la cartella Equitalia erroneamente notificata, bisogna fare ricorso. E
il ricorso costa. Un altro caso in cui val la pena far ricorso è la
vendita forzata dell’immobile pignorato. Se la vendita non viene
comunicata al proprietario dell’immobile pignorato, tutta la procedura e
il successivo trasferimento del bene a chi lo ha comprato all’asta sono
nulli. La Cassazione (dicembre 2014) ha infatti sancito il principio
secondo cui l’omissione della comunicazione "impedisce al soggetto
pignorato di richiedere la conversione del pignoramento e viola il
diritto al contraddittorio". Il debitore può quindi riacquistare la
proprietà della propria casa. Si può portare in giudizio Equitalia
per‘lite temeraria’.
Sul fronte auto, come ricorda il Giorno, se il contribuente impugna davanti al giudice un fermo auto, un’ipoteca o un pignoramento avviato da Equitalia pur senza l’esistenza dei presuppost igiuridici per farlo, è possibile chiedere la condanna di Equitalia al risarcimento dei danni perlite temeraria. Questo percorso, in particolare, è suggerito quando il tribunale ha già condannato Equitalia per ‘malafede’ o ‘colpa grave’, caso in cui l’Ente incorre se prosegue nel tentativo di recupero del debito nonostante il cittadino abbia ricevuto una cartella prescritta o nulla. Un altro dettaglio da non sottovalutare: il contribuente è sempre libero di versare somme che vadano a ridurre la propria esposizione debitoria, anche per non dover poi pagare interessi su un capitale più elevato. Quindi gli sportelli di Equitalia non potranno mai rifiutare pagamenti parziali. Inoltre, in caso di piano di rateazione in corso, il ritardato pagamento di una mensilità, avvenuto nella mensilità successiva, verrà considerato come mancato pagamento, ma solo dopo aver accumulato otto ritardi anche non consecutivi (e non prima) il contribuente potrà essere considerato decaduto dal beneficio della dilazione.
Sul fronte auto, come ricorda il Giorno, se il contribuente impugna davanti al giudice un fermo auto, un’ipoteca o un pignoramento avviato da Equitalia pur senza l’esistenza dei presuppost igiuridici per farlo, è possibile chiedere la condanna di Equitalia al risarcimento dei danni perlite temeraria. Questo percorso, in particolare, è suggerito quando il tribunale ha già condannato Equitalia per ‘malafede’ o ‘colpa grave’, caso in cui l’Ente incorre se prosegue nel tentativo di recupero del debito nonostante il cittadino abbia ricevuto una cartella prescritta o nulla. Un altro dettaglio da non sottovalutare: il contribuente è sempre libero di versare somme che vadano a ridurre la propria esposizione debitoria, anche per non dover poi pagare interessi su un capitale più elevato. Quindi gli sportelli di Equitalia non potranno mai rifiutare pagamenti parziali. Inoltre, in caso di piano di rateazione in corso, il ritardato pagamento di una mensilità, avvenuto nella mensilità successiva, verrà considerato come mancato pagamento, ma solo dopo aver accumulato otto ritardi anche non consecutivi (e non prima) il contribuente potrà essere considerato decaduto dal beneficio della dilazione.
Fonte: Il Giornale
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